NEEEV. Non è esotico è vitale - Fondazione Sant'Elia, Via Maqueda, 81 - Palermo
Mostra in corso dal 9 marzo al 20 aprile 2020
Alla Fondazione Sant'Elia apre una mostra di Begoña Zubero composta da 18 fotografie di grande formato, scattate durante la residenza della fotografa di due mesi in Iraq.
Comunicato stampa della Mostra NEEEV. Non è esotico è vitale
La mostra è composta da 18 fotografie di grande formato, scattate durante la residenza della fotografa di due mesi in Iraq, nello specifico nella città di ??????????. Il momento ritratto è quello in cui la città inizia la sua ricostruzione, dopo la terribile offensiva che ha sconfitto lo stato islamico.
Non è un progetto prettamente documentaristico, anche se in parte si basa di fotogiornalismo, in quanto la fotografa, non ha mai lavorato con materiale così legato a zone di conflitto.
Questo lavoro vuole essere un’interpretazione plastica di una realtà molto presente della quale ci arrivano, apparentemente, infinite informazioni, ma che di fatto è molto distorta e sconosciuta. Un caleidoscopio dal grandangolo al teleobiettivo per avvicinare lo spettatore alla sensazione di incertezza e di dualismo avviluppato in una perversa ripetizione storica.
La mostra, fortemente voluta dall'Ambasciata di Spagna, in collaborazione con l'Instituto Cervantes di Palermo, è ospitata dalla Fondazione Sant'Elia fino a lunedì 20 aprile 2020.
Begoña Zubero Apodaca (Bilbao, 1962) si è formata comefotografa a Madrid e New York. Nel corso della sua carriera si è mossa tra diversi generi, dalla fotografia realista degli spazi urbani e le nature morte, alla sperimentazione dell’astrazione della fotografia soggettiva.
Partendo dai suoi progetti, ha sviluppato una fotografia a tesi, dall’impeccabile fattura tecnica, formale ed estetica, in cui la documentazione e la ricerca le hanno permesso di elaborare immagini di grande profondità intellettuale.
Attratta dall’architettura del potere dei regimi totalitari europei del XX secolo, è arrivata a Roma nel 2002, punto di partenza del suo progetto Existenz che l’ha portata a Berlino, Varsavia, nei campi di concentramento di Auschwitz, Birkenau e Majdanek, Mosca ed Erevan. Nel 2012 è tornata a Roma, come residente presso la "Real Academia de España", dove ha continuato la sua esplorazione sull’importanza dell’idea della memoria, partendo dall’uso ideologico degli spazi architettonici ed urbani.
Come conseguenza del periodo in Italia, i suoi progetti degli ultimi anni hanno ruotato attorno a questioni direttamente collegate alla cultura e alla storia recente di questo Paese.
Insieme all’architetto Ignacio González Galán ha partecipato alla XIV Biennale di Venezia di architettura , curata da Rem Koolhaas, con il progetto Cinecittà Occupata, all’interno della sezione Monditalia nell’Arsenale della mostra. Le fotografie si incentravano sull’importanza dello spazio architettonico e sociologico di Cinecittà.
Ha partecipato anche all’esposizione Extraordinary Vision “L’Italia ci guarda”, mostra inaugurata presso il Museo MAXXI di Roma, il 2 giugno del 2016, in occasione del 70° anniversario della Repubblica Italiana. In questa mostra la scoperta di Antonioni fotografo ha costituito un punto di svolta nel lavoro di Zubero, inserendo il paesaggio come oggetto della sua ricerca. Le fotografie che sono state esposte, fanno parte del progetto Gente del Po che attualmente sono inserite nella collezione del Museo MAXXI.
Questo progetto è stato esposto nella sua interezza nella Sala Artegunea di Tabakalera a San Sebastián e successivamente nel Centro di arte Niemeyer ad Avilés, nelle Asturie.
La sua ultima mostra in Italia , “La cultura è capitale” e' stata realizzata, nell’ambito della Capitale della Cultura, a Matera nel 2019, nell’Hipogeo Motta.
Ha realizzato residenze artistiche a Cosenza e sulle Dolomiti, da cui il progetto Villaggio Eni esposto nella galleria Altxerri durante la prima Biennale di Architettura di San Sebastián, nonché nella galleria Luis Burgos a Madrid, nella cornice del festival PHotoESPAÑA 2018.
Attualmente, dopo una residenza di due mesi in Iraq, lavora ai progetti lì realizzati tra i quali M/D (Mosul Demolición)
La sua opera è inserita in diverse collezioni tra le quali: Collezione Fondazione MAXXI (Roma), Colección Circa XX--Pilar Citoler (Madrid), Colección Sánchez-Ubiría (Madrid), Fundación Botín (Santander), Colección Iberdrola (Bilbao), Photomuseum (Zarauz), Fundación Museo Artium (Vitoria), la Fundación Bilbao Arte, Colección Gobierno Vasco, Fundación Ordóñez Falco (San Sebastián), Colección de la Academia de España a Roma. Colección MUSAC (Leon).
Tra le borse di studio ed i premi ricevuti vanno segnalati, tra gli altri, il Premio Internacional de Fotografía Pilar Citoler, la borsa di studio di arti plastiche della Fundación Botín e la borsa dell’ Academia de España a Roma.
Orari: da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 17.00.
Biglietti: intero € 8, ridotto € 5.
Telefono:
+39.091/2712068
E-mail: [email protected]
Sito web: Fondazione Sant'Elia |